Intesa San Paolo e Finco – soluzioni e finanziamenti per il settore delle costruzioni
Soluzioni innovative di finanziamento per massimizzare gli incentivi di Superbonus, Ecobonus e Sismabonus e degli altri bonus edilizi – come richiederli
Intesa Sanpaolo e FINCO (Federazione Industria Prodotti Impianti e Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni e la Manutenzione) hanno sottoscritto un accordo per permettere alle 13.000 imprese associate di usufruire al meglio dell’opportunità offerta dal Superbonus 110% e dagli altri incentivi fiscali introdotti dal Decreto Rilancio.
La partnership prevede un pacchetto di soluzioni che rispondono ad un duplice bisogno: sostenere le imprese nella fase di esecuzione lavori e rendere liquidi i crediti di imposta acquisiti tramite lo sconto in fattura. Una via aperta alla filiera anche per poter immediatamente disporre della liquidità necessaria per dare il via ai cantieri.
Nel dettaglio, Intesa Sanpaolo offre agli associati FINCO:
- finanziamenti nella forma di “anticipo contratti” finalizzati ad accompagnare le imprese nella gestione degli appalti e nell’esecuzione dei lavori fino al loro completamento, anche con il sostegno del Fondo Centrale di Garanzia;
- acquisto dei crediti d’imposta afferenti agli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio e liquidazione degli stessi con la formula della cessione pro-soluto:
- nel caso specifico del Superbonus, il credito maturato pari a 110 euro sarà liquidato al valore di 100 euro (90,91% del valore nominale del credito);
- per gli altri crediti d’imposta, nell’ambito dei bonus edilizi e con compensazione in 5 quote annuali, l’acquisto avverrà a 90,91 euro per 100 euro di credito d’imposta (e cioè sempre al 90.91% del valore nominale del credito);
- – per i crediti d’imposta con compensazione in 10 quote annuali, l’acquisto avverrà a 80 euro per 100 euro di credito d’imposta (80% del valore nominale del credito).
- Per dare ulteriore impulso agli investimenti e per agevolare quelli in beni strumentali funzionali agli interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica degli edifici, Intesa Sanpaolo ha infine previsto alcune soluzioni abbinabili alle misure del Decreto Liquidità:
- un finanziamento a medio-lungo termine con durata fino a 72 mesi e preammortamento fino a 36 mesi;
- prodotti di leasing, di reverse factoring e di confirming per il sostegno ai fornitori.
“Come noto – afferma Angelo Artale, Direttore Generale Finco – chi riqualificherà un immobile nel periodo fra luglio 2020 e dicembre 2021 (si parla di una proroga che sarebbe opportuna), aumentando l’efficienza energetica e/o sismica, potrà ottenere un credito d’imposta sino ad un massimo del 110% della spesa totale, che potrà portare in compensazione in cinque anni o cedere a terzi.
Questo credito potrà anche, in alternativa, essere ceduto a chi eseguirà i lavori attraverso il meccanismo dello “sconto in fattura” e potrà a sua volta essere anche ceduto dall’impresa ad altri soggetti, tra cui banche ed istituzioni finanziarie. Si tratta di un’importante accordo – aggiornato alla luce delle ultime normative – per le imprese rappresentate da Finco, in particolare nei comparti delle opere specialistiche e superspecialistiche per le costruzioni e la manutenzione”.
Per Intesa Sanpaolo, Andrea Lecce, responsabile della Direzione Sales & Marketing Privati e Aziende Retail ha così commentato: “L’accordo, messo a punto in tempi strettissimi, è molto importante per consentire alle aziende associate di usufruire immediatamente di una misura strategica per il rilancio del settore delle costruzioni e delle filiere ad esso connesse, da sempre motore dell’economia italiana, particolarmente penalizzato dalla pandemia.
Per supportare al meglio operatori economici, soprattutto piccole e medie imprese, e privati nei progetti di ristrutturazione e riqualificazione energetica e ambientale puntiamo sul finanziamento in anticipo dei lavori, sul servizio di verifica documentale gratuito e sulla possibilità di liquidare entro cinque giorni da quando il credito arriva nel cassetto fiscale del richiedente”.